Colori, forme, dimensioni, texture, consistenza, peso, suoni, odori… Ogni materiale comunica con noi attraverso i canali di tutti i nostri sensi, anche se in genere siamo abituati a considerare soprattutto le informazioni visive. Questa volta, invece, esploriamo un aspetto un po’ insolito di un bellissimo materiale: il suono della carta. Con quali azioni possiamo “suonare” la carta? Proviamo.
- Accartocciare
La stessa azione ripetuta con tipi diversi di carta produrrà varie sfumature sonore. Riaprendo la carta e accartociandola di nuovo, il rumore sarà lo stesso? Provate a raccogliere degli scarti variegati e accartocciateli, uno dopo l’altro, come in una specie di rito sonoro, prima di buttarli via.
- Scuotere
Fate oscillare energicamente un foglio in aria, tenendolo per un’estremità. Il suono varia a seconda della dimensione e della grammatura del foglio.
- Strappare
Si possono disegnare le linee di strappo, di varie lunghezze e dimensioni, segnare le pause, cambiare la velocità e il ritmo dello strappo.
- Frusciare
Ecco alcuni libri che ho realizzato per aumentare il rumore del fruscio delle pagine. Sono stati costruiti con carte particolarmente rumorose, come ad esempio la carta da forno.
Le pagine si possono tagliare in diversi modi, per agevolare il movimento delle dita e sperimentare i suoni associati ai movimenti. E’ anche possibile alternare strisce di vari tipi di carta nello stesso libro, o differenziare delle strisce di una stessa tipologia incollando piccoli oggetti. Questi “libri fruscianti” si suonano scuotendoli, facendoli oscillare, solleticandoli con la mano o una matita, soffermandosi a pizzicare le singole strisce separatamente, in successione, a due a due, in diverse combinazioni e ritmi.
Un altro oggetto di carta rumorosa è il “libro fisarmonica”. Si costruisce piegando ortogonalmente due strisce di carta unite ad un’estremità, come illustrato nello schema qui sotto. Una volta terminata la piegatura, nelle due estremità sono stati incollati due cartoncini più spessi, nei quali va fissato un elastico che servirà per inserire la mano. Si suona aprendolo e chiudendolo in senso orizzontale (come nella foto), oppure appoggiandolo su un piano, poi aprendolo e chiudendolo in senso verticale con una sola mano.
Si possono costruire anche dei libri sonori con una funzione descrittivo-narrativa, che accompagnano il racconto di una storia con alcuni rumori al momento giusto.
“…e mentre stava attraversando il bosco…” (fruscio di foglie di carta crespa)
“…i rami si spezzavano al suo passaggio…” (rumore di carta da forno accartocciata)
“…si alzarono piano piano dai loro lettini…” (carta assorbente che si arrotola e si srotola)
“…e corsero veloci sulla strada di ghiaia…” (impronte di carta vetrata strisciate su una superficie ruvida)
“…fino al paese dove si canta il silenzio.” (il libro si chiude)
“La vita anticamente era immersa nel silenzio. Oggi invece è accompagnata in ogni momento dal rumore: tutto quello che abbiamo intorno produce un rumore. Il rumore quindi è un’esperienza familiare al nostro orecchio, mentre il suono musicale costituisce un elemento occasionale, costruito nella sua perfezione, poco spontaneo, limitato. Rompiamo finalmente i confini ristretti dei suoni-puri per avventurarci nell’infinita varietà dei suoni-rumori. Il rumore che ci giunge confuso, irregolare e sempre diverso, ci riserva innumerevoli sorprese. Impariamo ad ascoltarlo…”
Luigi Russolo, “L’arte dei rumori” (1913)
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